Parlare con il linguaggio delle Immagini
Nel 1985 lo storico dell'arte Ernst Gombrich nel suo libro “L'immagine e l'occhio” scriveva: "Siamo alle soglie di una nuova epoca storica in cui alla parola scritta succederà l'immagine". Un messaggio che stava anticipando la Ri-Evoluzione della comunicazione e che oggi è realtà.
L'innovazione tecnologica XXI secolo ha creato la connessione tra l'uomo e le superfici che parlano con il linguaggio delle immagini; un monitor di computer e/o di un cellulare sono gli strumenti di questa Ri-Evoluzione nella quale in ambito professionale, il messaggio visivo è nell’Essere, il “protagonista” assoluto della comunicazione odierna, e nel Fare è il “veicolo” ideale per far comprendere al meglio tutto quello che si vuole trasmettere.
È importante chiarire che...
la Comunicazione Visiva Corporate non è "rifarsi il look" !
È invece il frutto di una serie di azioni, metodi e indagini, all’interno e all’esterno dell’organizzazione, che hanno l’obiettivo di trovare la strategia efficace che possa catturare l’attenzione degli utenti, circondati da migliaia di informazioni di ogni tipo e che sono confusi: scegliere di chi si possono “fidare” e “affidare” per risolvere un loro bisogno risulta a volte difficile.
Coerenza e Impegno
Ogni Impresa che desidera di esprimere la propria identità, nei suoi valori e aspirazioni, può far si che la sua immagine sia individuata, identificata e riconosciuta nel tempo come autorevole solo nel momento in cui la struttura della sua comunicazione manterrà il principio della coerenza nel veicolare il suo messaggio e che rispetti l’impegno delle promesse fatte.
La scelta innovativa
Ernst Gombrich, ha anticipato la ri-evoluzione della comunicazione e se “nulla accade per caso e tutto avviene per una ragione precisa”, il raccontare chi sono, cosa faccio e il perché lo faccio, utilizzando l’Arte come strumento, è una scelta innovativa per “realizzare” le immagini della propria identità corporate; una leva per creare l’attenzione da parte degli utenti con un semplice “colpo d’occhio”.
JNM